Salvini valuta il rinvio del congresso della Lega per affrontare le sfide elettorali e il crescente malcontento interno.
In un contesto di crescente malcontento interno e di sfide elettorali imminenti, Matteo Salvini, leader della Lega, si trova davanti a una scelta cruciale: rinviare il congresso del partito al 2025 per evitare confronti diretti nel post-elezioni europee. La tensione all’interno del partito è palpabile, con la Liga Veneta che minaccia una scissione e la questione del terzo mandato di Luca Zaia che aggiunge ulteriore pressione.
La situazione attuale della Lega
La Lega, sotto la guida di Salvini, affronta un periodo di turbolenza interna. L’idea di posticipare l’assise nazionale emerge come strategia per schivare una possibile “resa dei conti” immediatamente dopo le elezioni europee, che si profilano come una vera e propria sfida per il partito. La decisione di rinviare il congresso mira a proteggere la posizione di Salvini di fronte all’insoddisfazione che cresce tra le file del partito.
Diverse voci interne spingono per un rinvio del congresso, suggerendo che potrebbe tenersi anche nel 2025. Questa mossa strategica si propone di blindare Salvini in vista del difficile impegno delle elezioni europee.
La caduta di consensi in Sardegna, dove la Lega è scesa dal 9% al 3,7%, ha riacceso i riflettori sul malcontento interno. Figure di spicco come l’europarlamentare Toni Da Re, esponente storico della Liga Veneta, hanno espresso apertamente la loro insoddisfazione, minacciando conseguenze dirette per Salvini in caso di risultati elettorali negativi.
La strategia di Salvini e i prossimi passi
Salvini non sembra intenzionato a cedere alle pressioni. La sua posizione sul limite dei due mandati, definito un “limite alla democrazia“, evidenzia la volontà di mantenere una linea dura e di continuare a lottare per i propri obiettivi politici, nonostante le divisioni interne e le sfide elettorali. La Lega, che non celebra un congresso dal 2017, si trova a dover navigare tra le esigenze di statuto e la realtà politica attuale, con una decisione sulla data del congresso che sarà “condivisa” all’interno del partito.
Matteo Salvini e la Lega navigano in acque turbolente, con la decisione di rinviare il congresso che si profila come una mossa strategica fondamentale. Tra malcontento interno, minacce di scissione e sfide elettorali imminenti, il futuro politico del partito e del suo leader rimane incerto, con decisioni cruciali all’orizzonte che potrebbero definire il corso della politica italiana nei prossimi anni.